Intervista alla meteorologa Serena Giacomin. La natura è arte: il lato creativo della scienza.
È uno dei volti di punta del meteo in tv e ha fatto della divulgazione scientifica una vera e propria missione.
Abbiamo incontrato Serena Giacomin, in occasione della presentazione del suo libro “Meteo che scegli tempo che trovi”, per parlare di previsioni attendibili e sostenibilità ambientale, ma anche di accessibilità della cultura scientifica e di come conciliare una carriera ambiziosa con la maternità. Per Serena Giacomin il viaggio alla scoperta della meteorologia nasce veleggiando, quando, all’età di otto anni, mette per la prima volta i piedi in barca; e da quel giorno non smetterà mai di scrutare il cielo e il mare. Una laurea in fisica, un master con focalizzato sull’energia rinnovabile, la certificazione di Meteorologo Professionista e studio e aggiornamento continuo, perché la natura offre infinite sorprese. Un percorso fatto di genuina curiosità e tanta determinazione, spirito d’osservazione e continui tentavi di dare risposte alle infinite domande.Incontro Serena in un caffè letterario nel centro di Milano, dopo la presentazione del suo libro “Meteo che scegli tempo che trovi”; ci sediamo per una chiacchierata in cui la sua passione per i fenomeni naturali riesce a svelare il lato creativo della scienza. |
1. Il tuo destino nelle meteorologia sembra scritto già nel tuo nome “Serena”, ma il percorso nel mondo della scienza non è certo semplice. Come ha avuto inizio la tua curiosità verso i fenomeni naturali e atmosferici in particolare?
– Serena Giacomin: Fin dall’età di 8 anni ho iniziato ad andare in barca a vela, grazie alla passione trasmessa da mio papà. Per questo motivo ho sviluppato molta curiosità nel confronti dei fenomeni naturali legati all’aria e all’acqua: capire e interpretare il comportamento del vento e del mare sono aspetti importanti per chi va per mare, innanzitutto per la sicurezza, ma anche per poter vincere le regate! Così ho iniziato ad osservare attentamente il cielo e l’ho studiato nel modo più approfondito, anno dopo anno, fino al termine del mio corso di laurea in fisica. E poi? Ho continuato a studiare, perché non si finisce mai di imparare soprattutto quando si ha a che fare con l’anima caotica e turbolenta della nostra atmosfera.
2. Dopo la laurea in Fisica, sei entrata a lavorare all’Eni, ma le domande lasciate in sospeso erano troppe e il desiderio di continuare a studiare – e a scoprire- le meraviglie della natura scalpitava. Così -armata di coraggio- hai buttato all’aria una carriera dalle prospettive solide, per inseguire il sogno della divulgazione scientifica. A ClassCnbc, come autrice e conduttrice tv , ci hai fatto capire come molti dei fenomeni apparentemente lontani ci riguardino invece da vicino. Qual’ è stata la chiave per avvicinare il pubblico ad argomenti certamente affascinanti, ma anche complessi?
Serena Giacomin: La chiave della comunicazione è sempre quella, anche se nel corso degli anni ho cercato di affinarla: mettersi nei panni di chi ascolta, sempre, tutti i giorni, senza dare mai nulla per scontato. La scienza è utile e coinvolgente, pervade quasi tutti gli aspetti della nostra quotidianità. Per risvegliare la curiosità servono umiltà, fantasia, aneddoti, esempi e anche giochi. Con questi metodi si possono insegnare anche aspetti e nozioni molto importanti, come il valore e il significato di una allerta meteo, messaggio che se correttamente interpretato può davvero salvare la vita.
3. Nel 2015 un altro traguardo: entri al Centro Epson di Metereologia. Quali sono le regole base di una previsione affidabile e onesta?
Serena Giacomin: Innanzitutto chiamarla previsione, senza dare l’illusione della certezza, perché il carattere fisicamente complesso dell’atmosfera non ci permette e non ci permetterà in futuro di raggiungere il 100% di accuratezza. Poi ci sono tanti aspetti che caratterizzano una previsione professionale da una truffaldina acchiappa like: ad esempio la presenza dell’Indica di Affidabilità, strumento a disposizione dell’utente per capire quanto un determinato scenario previsto possa essere o non essere probabile; un altro indizio riguarda le previsioni a lungo termine… perché le previsioni meteo sono come il pesce dopo qualche giorno, puzzano! 4: La giornata di tutti comincia consultando le previsioni sullo smartphone e, prima di partire per una vacanza, impazziamo alla ricerca dell’app meteo più affidabile, per stabilire i nostri programmi. Le informazioni meteo proliferano, ma quella dei fenomeni atmosferici non è una scienza semplice.E’ proprio per difenderci dalle ”meteo bufale” e per utilizzare le previsioni con consapevolezza che hai scritto “Meteo che scegli tempo che trovi”. Parlaci di questa intelligente guida alla meteorologia… Serena Giacomin: “Meteo che scegli tempo che trovi” è un libro per tutti e ha lo scopo di raccontare la meteorologia e la vita di un meteorologo tramite storie, esperienze di vita, aneddoti e anche quiz per interagire con il lettore. Questo libro è stato definito “un manuale che non è un manuale” perché al suo interno ci sono molte delle principali nozioni della fisica dell’atmosfera, inserite in un contesto “familiare” e comprensibile.Ho iniziato a scrivere questo libro per mettere un po’ di ordine nella confusione che ruota attorno al mondo rigoroso della meteorologia, un disordine in grado di confondere qualsiasi utente abbia bisogno di previsioni meteo, dal credulone a quello più consapevole. Spero possa essere utile… e anche divertente! |
5: Il problema dei cambiamenti climatici riguarda direttamente ciascuno di noi; eppure per cultura l’Italia è non è affatto un paese eco-friendly. In che modo si potrebbe sensibilizzare l’opinione pubblica in tale direzione?
Serena Giacomin: Innanzitutto spiegando che il cambiamento climatico non è un problema futuro, ma un problema di oggi. Un problema enorme che avremmo già dovuto affrontare con decisione. Ora ci ritroviamo a dover mettere le pezze il più velocemente possibile, per non aggravare la situazione. L’opinione pubblica va sensibilizzata divulgando il più possibile in modo corretto e rigoroso, ma sempre comprensibile, sugli effetti già manifesti del Global Warming. Il progetto più importante, in cui credo molto, è il Progetto Scuole, attivato sia dal Centro Epson Meteo che dalla mia associazione Italian Climate Network, per portare le tematiche meteo-climatiche nelle scuole. Ho molta fiducia nelle giovani generazioni: saranno sicuramente molto più bravi e consapevoli di noi.
6. Sei mamma da quasi un anno (Filippo compirà un anno a dicembre). Cosa significa per te la maternità e com’è possibile conciliare questo ruolo con la carriera?
Serena Giacomin: La maternità mi ha dato ancor più determinazione e motivazione. Ho la fortuna di fare un lavoro che amo e in cui credo. Nel futuro vorrei che la meteorologia fosse una materia riconosciuta da tutti come importante, soprattutto in termini di protezione civile. E, ovviamente, credo in uno sviluppo sostenibile che possa rispettare il nostro clima maltrattato. Pensare a Filippo mi fa sentire un brivido: credo che i giovanissimi come lui avranno molti problemi da risolvere a causa nostra. Non lo trovo giusto per un principio di equità intergenerazionale. E, come mamma, sono ovviamente dispiaciuta e preoccupata. Riguardo alla carriera: la mia unica carriera è fare le cose per bene; conciliare la maternità con il lavoro, non è facile, ma le soluzioni si trovano – anche se con fatica – giorno dopo giorno.
7- Dagli Amici del NMWA una domanda sull’arte è d’obbligo. Sei una persona molto curiosa e il tuo compagno è un accreditato giornalista del settore qual è il tuo rapporto con la creatività? Siamo certi che anche in questo ci sorprenderai?
Serena Giacomin: Non ci crederai, ma studiare fisica e matematica mi ha reso una persona estremamente fantasiosa. In alcune branche di questa scienza dura c’è la la necessità dell’immaginazione per intuire, capire a fondo. La parte più razionale del cervello da sola non ce la fa. Faccio l’esempio della Relatività perché è lontana dal nostro modo di capire lo spazio-tempo, ma ce ne sono molte altre in cui l’astrazione mentale è uno strumento fondamentale. Forse sono un po’ più banale nell’ammettere che l’arte più bella è quella di Madre Natura, imbattibile e sempre originale.
Resta il fatto che, per me, la creatività è il sale della vita e l’arte è uno strumento di comunicazione molto potente. Andrebbe sfruttato sempre al meglio!
(Testo di Federica Galassi)